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Shahan Natalie intellettuale ed eroe Armeno da ricordare

L'intellettuale e rivoluzionario armeno Shahan Natalie


Shahan Natalie (il cui vero nome era Hagop Der Hagopian) nacque nel 1884, nel villaggio di Husenik, provincia Kharberd, l'unico figlio della famiglia di sette membri, insieme a quattro sorelle.

Ricevette la sua educazione primaria nella scuola armena locale. In quel tempo più di 300.000 armeni caddero vittime dei massacri durante il biennio 1895-1897 in Armenia occidentale.
All'inizio delle stragi, il padre, il fratello della madre, e numerosi altri parenti furono uccisi. In quegli anni fu separato dalla famiglia. La vita di Hagop fu risparmiata grazie a una famiglia di vicini greci, che lo nascose per alcuni giorni, sapendo che anche lui sarebbe stato massacrato. Così orfano ad 11 anni vagò per tre giorni prima di essere riunito con i membri sopravvissuti della sua famiglia. 

I Turchi e Noi di Shahan Natalie

Ritrovò la madre che piangeva sul cadavere senza vita di suo padre, insieme e sepolto sotto un albero di noce. Avrebbe scritto su questo evento in seguito. Immagine della madre, prostrata sul corpo del marito, lasciò un segno profondo e indelebile sul subconscio del giovane ragazzo.

Dopo aver studiato per un anno presso il famoso "Eufrate College" di Kharberd, insieme ad altri orfani, fu inviato all'orfanotrofio Surp Hagop a Costantinopoli, ma lì non volle restare, così  trovò un mercante di tappeti armeno che viveva a New York e riuscì a farsi adottare. Costui gli permise di frequentare il famoso collegio Berberian dove rimase a studiare fino al 1900. 

Suo mentore in all'Accademia fu il celebre pedagogista e filosofo, Retheos Berberian e in suo onore decise di scegliere come nome in futuro quello di suo figlio. Il nome allora e per sempre divenne Shahan, mentre la scelta del cognome Natalie è ancora sconosciuta. L'amore del giovane Hagop/Shahan per la cultura, l'arte, la bellezza, la giustizia e la verità rimasero impresse nel suo stesso essere grazie a quegli insegnamenti.

Nel 1901, tornò alla sua città natale, dove per tre anni fece parte del personale docente della scuola locale, e allo stesso tempo studiò il dialetto della provincia di Kharberd. E inoltre il suo studio filologico meritò uno speciale encomio al concorso letterario indetto dal Patriarca Izmirlian.

Nel 1904, in Kharberd, entrò a far parte della Federazione Rivoluzionaria Armena, nelle cui fila avrebbe servito con vero spirito patriottico per un quarto di secolo. Lo stesso anno, emigrò negli Stati Uniti, dove per tre anni lavorò come operaio in una fabbrica di scarpe. Nel 1908, dopo la proclamazione della Costituzione Ottomana, tornò a casa a Husenik, dove rimase appena un anno ma già nel 1909 i primi massacri di Armeni in Cilicia lo respinsero definitivamente in esilio in America. Dal 1910 al 1912 frequentò la Boston University, dove studiò letteratura, filosofia (in particolare Platone), e il teatro (in particolare Shakespeare).

Nel 1912, ha deciso di tornare a casa e salì una nave diretta per la Turchia. Tuttavia, durante tale periodo era scoppiata la guerra nei Balcani e a causa del passaporto turco Shahan Natalie fu espulso dalla nave da parte delle autorità greche come cittadino di una nazione nemica. I suoi tentativi di spiegare la sua identità armena si rivelarono infruttuosi. Fu quindi messo su una nave in partenza per gli Stati Uniti ed è stato espulso dal paese.

In questo periodo intraprese il lavoro responsabile all'interno del distretto degli Stati Uniti della Federazione Rivoluzionaria Armena. Diventò un membro della redazione del mensile del partito "Hairenik" e fu eletto Membro del Comitato Centrale degli Stati Uniti del Partito, partecipando anche all'organo esecutivo di quest'ultimo.

Durante questo periodo era iniziata la Prima Guerra mondiale, fornendo l'opportunità alla mano criminale del Turco di sterminare definitivamente e completamente il popolo armeno. Ricevendo la notizia della Metz Yeghern, come tutti gli esuli, Shahan Natalie visse momenti da incubo, di angoscia e di rabbia. Così lui, già ragazzo orfano, face "il suo voto" di non lasciare impuniti i colpevoli del genocidio, qualora il mondo avesse scelto di ignorare il loro crimine.

Le preoccupazioni di Shahan Natalie divennero realtà dopo la guerra. Il tribunale militare ottomano convocato a Costantinopoli aveva condannato a morte i principali autori che erano stati estradati a Malta dalle autorità britanniche. Gli Inglesi segretamente rilasciarono i nemici degli Armeni e dell'umanità.

Dal 27 settembre alla fine di ottobre 1919, a Yerevan fu convocato il 9° Congresso Generale della Federazione Rivoluzionaria Armena. Shahan Natalie vi partecipò come delegato Distrettuale degli Stati Uniti. All'ordine del giorno del Congresso fu anche posta la questione della vendetta contro i principali responsabili del Grande Male. Shahan Natalie visse qui il primo momento di delusione grave della sua vita politica, quando alcuni dei delegati cercarono di dimostrare che per la costituzione della Repubblica Armena era necessaria l'amicizia della Turchia. Contrariamente a molte delle obiezioni rumorose dei delegati armeni orientali, fu deciso con la forza di poter riconciliare la nazione armena con i mostri turchi. 

Si presume che in questo incontro l'organismo responsabile era stato anche organizzato per realizzare l'opera, il cui principale motivatore, progettista era Shahan Natalie, con Grigor Merjanov come principale collaboratore. I membri dell'Ufficio di Presidenza, in particolare Simon Vratsian, Ruben Ter Minasian, e Ruben Darbinian, decisero di evitare il realizzarsi degli sforzi determinati di Shahan Natalie, ma Natalie avevano dato il verdetto, che era anche la richiesta di giustizia di più di un milione e mezzo di vittime.

Nelle circostanze più nascoste e misteriose iniziò quindi il lavoro di eliminare i carnefici turchi le cui fasi preliminari (sorveglianza, raccolta di armi e di trasporto, etc.) erano già state effettuate. A "lista nera" dei carnefici marcati, conteneva i nomi di circa 200 animali in forma umana.

I carnefici del popolo armeno si muovevano liberamente fra a Berlino, Roma, Baku, Tbilisi e altre città, e progettavano ancora una minaccia prossima mossa per finire il lavoro che ha iniziato e una volta per tutte porre fine alla questione armena realizzando il loro successivo obiettivo: lo sterminio della popolazione armena del Nargorno-Karabagh e successivamente Armenia, realizzando così il loro sogno del Panturchismo. Alcuni di loro erano godevano inoltre della protezione delle polizia segrete.

Per Shahan Natalie, l'obiettivo primario era l'armenofobo Talaat Pashà, che Shahan chiamava "Number One". La missione di abbattere questo animale fu affidato a Soghomon Tehlirian.

Nel settimanale con sede a Beirut "Nayiri", nei numeri 1-6 sono state pubblicati le memorie di Shahan sull'assassinio di Talaat. Shahan ha rivelato i suoi ordini a Tehlirian: 

Tu dovrai far esplodere il cranio dell'assassino numero uno della nazione e se tenterà di fuggire tu dovrai startene lì col piede sul cadavere, poi ti arrenderai alla polizia che verrà ad ammanettarti. 


Lo scopo di Shahan Natalie era, come avvenne, quello di trasformare il processo a Soghomon Tehliryan nel processo politico ai responsabili della grande tragedia.

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