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Ricordi multietnici di Bari anni '80!


Quand'ero piccolo abitavo a Bari, in un interno borghese, ma non troppo. Una zona della borghesia della mia città, certo di quelle con i complessi edilizi anni '60, con odori anni '80, colori fine anni '70, musica per bambini anni molto mista ma mai eccessivamente alta.  In quegli anni si andava alle feste anni Ottanta, passando per residenze e giardini in cui abitavano i figli delle amiche di mia madre, che sapevano di prato, di ricreatorio, di lentiggini e non facevano che giocare ad una strana variante sadica-horror di "mamma e figlio".
Nel mio Quartiere San Pasquale, che non era Carrassi e neppure Picone, si potevano trovare situazioni singolari "multietniche ante litteram" di livello alto. Era così che al primo piano di fronte al balcone nel mio interno abitassero due anziane signore, che tutti chiamavano le Egiziane. Non so - e forse non saprò mai - se quelle erano davvero nate in Egitto o se avessero realmente qualcosa che fare con l'Egitto. Ma quello fu realmente il mio primo approccio all'Oriente. In quello stesso periodo a Bari sempre nello stesso interno venne ad abitare un gruppo di studenti nessuno sapeva in realtà quanti fossero. Li chiamavano "I Libanesi" perché probabilmente qualcuno di loro veniva dal Libano che a quel tempo era in guerra, una estenuante guerra civile che avrebbe trasformato un florido paese multiculturale in una specie di deserto in preda a deliri e guerriglie quotidiane. Qualcuno nel quartiere mise in giro la voce che uno di ragazzi fosse il figlio del sindaco di Beirut - anche questa notizia non è mai stata verificata da nessuno, ma credo che questo desse, in qualche modo, una garanzia di serietà e di rispetto. A quel tempo, infatti, orientali erano particolarmente rispettati della nostra città. Io ero proprio piccolo, di pochi anni, non capendo esattamente la parola "I libanesi" la intendevo tutta d'un fiato "Gli Illibanesi", come se fossero "gli Intillimani" che un giorno avevo visto cantare ad una trasmissione di Rai 2. 
"Gli Illibanesi", quanto gli "Intillimani" avevano una storia misteriosa e venivano rispettati dalla buona borghesia barese, perché forse ricordavano le lotte studentesco-risorgimentali per la libertà, oppure lotte politiche degli anni '70. Ma quest'ultima vicenda, nei primi anni '80 - quando ancora qualche politico residuo veniva gambizzato o ucciso - nessuno aveva il coraggio di ricordarlo. 
A distanza di tempo si sparse anche la voce che uno di quei ragazzi Illibanesi - gente che nel lemma celava serietà e compostezza - fosse diventato un cantante importante e che quei ragazzi come gli Intillimani, studiando studiando avessero messo su un gruppo musicale italo-arabo. Anche quest'ultima notizia non venne mai confermata.

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