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*Hrant Dink 2017 non dimentichiamo



L'inquietudine della Colomba. Un uomo Turco e profondamente Armeno. Un uomo scomodo come tutti gli uomini di dialogo. Hrant non costruiva una pace vuota di chiacchiere, una pace chiacchierata. Era un uomo di comunicazione. Un giornalista. Un orfano. Hrant Dink è stato ucciso da un clima di odio e di sospetto sul quale il governo dei satrapi sta costruendo una nuova Turchia non più laica, una Turchia neo ottomana e violentissima in cui la società civile è spinta dalle autorità all'odio contro le due principali minoranze storiche: quella Curda e quella Armena verso la quale viene fomentata l'assenza di empatia. Non si riconosce più nell'altro un essere umano ma un oggetto che si può eliminare e che si deve annientare ed espellere per la protezione di una presunta protezione  dello stato. Uno Stato assoluto ed neo-hegeliano che i cui interessi sono superiori a quelli degli esseri umani. Ma se queste fandonie potevano reggere ai primi del Novecento producendo Fascismo, Nazismo, Comunismo e tutti gli estremismi statuali del caso, oggi alla base vi sono solo i giochi della alta finanza non più occulta e della quale si conosco nome e cognomi, indirizzi e paternità. Alcuni di questi la stampa internazionale ci dice che sono scritti nell'inchiesta Panamapapers, i personaggi che vi trovano posto non hanno alcun senso dello Stato, non hanno nessuna Patria se non le loro società irraggiungibili dai controlli fiscali. Per le loro neo-patrie, costoro possono uccidere o scatenare guerre, scrivere libri o condurre e ideare programmi televisivi o film. Questa è gente ignobile che usa e fomenta l'odio degli altri. Per questa gente persone come Hrant Dink (Հրանդ Տինք) nato a Malatya il 15 settembre 1954 e assassinato a Istanbul il 19 gennaio 2007, rappresentano un altissimo grado di pericolosità non sociale, ché non credono nella società, ma personale, perché intralciano i loro affari. È solo questione di affari!

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