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USA: Manifestanti Armeni picchiati fuori dall'Ambasciata Turca



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Ancora una violazione dei protocolli diplomatici dalle ambasciate turche, se nelle scorse settimane avevano inviato la famosa letterina prestampata in un inglese assai complesso a comuni, province e istituzioni italiane che hanno pubblicamente riconosciuto il Genocidio Armeno da parte dell'Impero Ottomano, nelle scorse ore qualcosa di più fisico è stato compiuto da parte della sicurezza del Presidente Erdogan in visita negli USA.
Pur non avendo alcuna giurisdizione al di fuori della propria ambasciata, i supporters del presidente turco si sono lanciati all'inseguimento di manifestanti in territorio statunitense. 
Tale atteggiamento è solo l'ennesima deroga che la comunità internazionale concede al Presidente/Dittatore della Turchia, uno stato sovrano tra i paesi più belli al mondo e che la comunità internazionale sta, colpevolmente, lasciando alla mercé di un ex venditore ambulante senza scrupoli.



La pubblica dimostrazione al di fuori dell'ambasciata turca nel quartiere a Nord Ovest di Washington ha portato a nove persone ferite e due arrestati.
L'allarme è venuto quando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è incontrato con il presidente Donald Trump alla Casa Bianca.
L'Associated Press ha detto che gli scontri sono avvenuti tra i sostenitori di Erdogan e alcuni i manifestanti armeni e greci, (tra le minoranze colpite dal Genocidio del 1915), a cui si aggiungono anche curdi e yazidi, attuali nemici del regime di Erdogan.
Il Dipartimento di Polizia Metropolitano ha dichiarato che i due gruppi si sono effettivamente scontrati ma che tali scontri non avrebbero avuto ulteriore prosieguo.
Erdogan si trova ospite presso la Blair House, situato vicino alla Casa Bianca, residenza dei capi di stato in visita ai Presedente statunitensi che viene solo per i Capi di Stato considerati particolarmente importanti.
Il Dipartimento di Stato americano ha rifiutato di commentare la vicenda e lo stesso è accaduto per i funzionari dell'Ambasciata turca. 
Nel frattempo per alcune ore questa mattina sono stati irraggiungibili i siti e gli account di molte associazioni che hanno osato pubblicare la vicenda e riproporre le immagini sui loro siti. #graziepresidenteerdogan !

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